Se il macchinario non è conforme alle prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro, in caso di morte di un lavoratore collegata alla violazione di norme antinfortunistiche, oltre al datore di lavoro, risponde per omicidio colposo anche il fornitore del macchinario.
La Corte di Cassazione ha precisato che il fornitore del prodotto, anche se è un rivenditore, ha l’onere di verificare la congruità del prodotto commercializzato rispetto alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e, laddove il prodotto manchi dei requisiti di legge, risponde per l’infortunio del lavoratore.
L'addebito nei confronti dell'imputato è quello di aver cagionato la morte del lavoratore che stava manovrando mediante un vibroinfissore. Nella fattispecie, il manuale d'uso del vibroinfissore fornito dalla ditta non contemplava in alcun punto, in modo esplicito, l'obbligo di utilizzare una catena di sicurezza, nonostante tale obbligo fosse contemplato nel D.P.R. n. 459/96.
(Corte di Cassazione, Sez. pen., sentenza 12 ottobre 2020 n. 28296)