Nel comunicato stampa del 28 settembre 2015, il Garante della Privacy afferma il principio per cui al datore di lavoro non è consentito spiare le comunicazioni telematiche ed elettroniche scambiate dai dipendenti attraverso l'utilizzo di programmi come Skype.
Le conversazioni Skype sono tutelate dal principio di segretezza, garantito a livello costituzionale. Pertanto, il datore di lavoro non può installare sui computer dei dipendenti dei software che gli permettono di visualizzare le conversazioni effettuate dagli stessi in orari precedenti o successivi alla prestazione lavorativa.